Esame Jonin Hidden Hyuga

Hidden, il giovane esponente Hyuga, stava eseguendo il suo esame jonin, quello per lui significava molto, era stato uno dei suoi maggiori obiettivi un tempo, ora invece faceva tutto ciò per un'altro scopo. Voleva sempre diventare forte, ma per un altro motivo, diventando jonin gli si sarebbe aperta la strada all'apprendimento di tecniche fortissime e devastanti. Esse infatti gli erano necessarie, la sua famiglia, i suoi amici, il suo clan contavano su di lui. Doveva sempre impiegare la sue forzo allo scopo di difenderli. Molto tempo prima se lo era ripromesso e proprio ora ,che si stava avvicinando sempre più il momento di far vedere quanto valeva veramente, non poteva tirarsi indietro e rimangiarsi tutto.

Si ripetè la promessa più volte durante l'esame, era quella cosa ce lo faceva andare avanti durante i momenti difficili, una stupida muta promessa, certo così sarebbe apparsa a chi dall'esterno la udiva, ma per il ragazzo dagli occhi candidi aveva un senso. Guardava insieme alle sue copie il condannato che gli stava di fronte. Non poteva certo negare di aver timore per la sua vita, chiunque di fronte ad una cosa simile si sarebbe spaventato. Un ninja però non deve esternare i propri sentimenti, e Hidden sapeva il perchè... sapeva che le emozioni potevano sviare l'obiettivo di una missione,ed imparò ad chiuderle ed estraniarle durante le battaglie. Sarebbe forse apparso un freddo cinico nei combattimenti, ma doveva sopravvivere, doveva essere impassibile come una macchina omicida assetata di sangue. Era fermo immobile, e guardava, non aveva ancora il coraggio di attaccare, lo sguardo del nemico era folle, ma non aveva timore di quello... doveva attendere, i suoi nervi erano messi a dura prova, l'atmosfera di tensione si poteva percepire, la sensazione che la tua vita poteva finire in un momento era terribile, un brivido pervase il corpo dello Hyuga, attendeva, una lieve goccia di sudore scivolò lungo il collo. Gli istanti che lo attendevano erano interminabili, si sentì pronto e partì. In realtà tutto ciò si era svolto in pochi minuti, ma la percezione del tempo era svanita a causa della tensione.

Due delle sue copie le indirizzò verso il cadavere, dovevano estrarre la chiave, di lì a poco si sarebbe svolto l'inferno, e gli serviva qualunque cosa da sfruttare, in tal caso non poteva permettere che la preziosa chiave andasse persa. In tanto lui insieme alle sue copie si diressero verso l'ominide, sicuro delle sue capacita, consapevole dei limiti, ma soprattutto armato di speranza. Qualche passe e riconobbe la posa che l'uomo assunse

La moltiplicazione superiore del corpo

Chiare e corporee apparvero altri quindici avversari che si disposero a cerchio, per costituire una barriera anti-Hidden.

Il frontale è da evitare.. oppure no anzi ho in mente un piano...con le mie copie aprirò un varco, poi le altre che ho mandato porteranno il cadavere qui vicino in caso di una sostituzione, intanto mi lancio da sopra e piombando nel cerchio tento le 64 chiusure, rendendo fine al combattimento... potrebbe comunque schivarle... in tal caso mi riorganizzerò

Con le sue copie cercò di aprirsi un varco. Dovevano cotituire una falange, aiutandosi fra di loro e cercando di abbattere la altre copie a suo di kunai, intanto lui saltò come da copione, e una volta che sarebbe entrato nel cerchio di uomini, avrebbe potuto procedere...







Edited by Hidden_Hyuga - 19/4/2007, 17:15