Esame Jonin Hidden Hyuga

Questa breve lettere venne consegnata nell'edificio principale del complesso del clan Hyuga, ovvero la residenza del capoclan e dei suoi familiari. Tra essi vi era l'erede primogenito, a cui la missiva era indirizzata

Contemporaneamente una seconda missiva venne inoltrata ad un esponente del clan Nara, che avrebbe dovuto seguire l'esame del ragazzo.


Hiroshi, un giovane dai lunghi capelli biondi, si svegliò di buon mattino ultimando i preparativi per l'esame. Si vestì rapidamente ed uscì per recarsi al campo di addestramento, sostando prima a fare un abbondante colazione.

Giunse alle porte del campo di addestramento con mezz'ora di anticipo, e si mise ad attendere il candiato sdraiato al caldo sole estivo che illuminava la giornata. Il campo di addestramento alle sue spalle era di forma circolare, ampio alcuni Km, e dominato da una fitta foresta. Hiroshi guardò verso il luogo dove si sarebbe tenuto l'esame e un sorriso compiaciuto apparve sul suo volto. Aveva studiato la prova nei minimi dettagli, si sarebbe dimostrata interessante, o almeno così sperava

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Esaminatore
Hiroshi Nara (Admin-NNA)

Candidato
Hidden Hyuga(Hidden_Hyuga)


Le raccomandazioni sono sempre le solite, buona fortuna

Era il tardo pomeriggio del 20 luglio. Il sole stava per tramontare, ma i suoi caldi raggi abbracciavano ancora tutta Konoha, rendendo l’aria pesante ed afosa. Un ragazzo alto dai capelli neri e gli occhi bianchi, stava sdraiato su un ramo con la schiena appoggiata al tronco centrale. Lì , dove lui si trovava, vi era una fresca ombra ed ogni tanto spirava un leggero venticello che metteva fine , seppur per pochi secondi, al terribile caldo della giornata. Se ne stava lì con gli occhi chiusi e un filo d’erba in bocca a pensare.

Sono chunin da un po’ di tempo, sento che le mie forze stanno crescendo giorno dopo giorno. Chissà se la lettera che ho inviato per richiedere l’esame jonin è stata approvata.

Mentre pensava la larga porta finestra della sua casa, che affacciava sul giardino in cui si trovava il ragazzo, venne spalancata. Un uomo, alto sul metro e ottanta, con i capelli neri e lunghi e gli occhi bianchi si stava dirigendo verso l’albero su cui si trovava il ragazzo

Forza Hid scendi, c’è una lettera per te, sembra importante che aspetti a leggerla?

Hidden, aprì lentamente gli occhi e guardò giù

Arrivo papà.

Scese con un piccolo salto e prese in mano la busta. Era sigillata e aveva un timbro dell’accademia. A giudicare dall’espressione felice del padre era evidente che avesse già letto il contenuto della lettera col byakugan.

Dai dimmi di che si tratta lo so che lo sai

No apri orami ci sei

Hidden aprì la busta e lesse mentalmente il contenuto.


Un sorriso si accese sul suo viso abbracciò il padre e contento come non mai si preparò per dormire

Devo essere preparato, e riposato e meglio se dormo ora.

Si svegliò il giorno dopo, o meglio si alzò semplicemente dal letto, era nervoso e contento e per l’eccitazione non aveva chiuso occhio. Comunque sia non era stanco, si recò al luogo dell’appuntamento, e salutò il sensei.

Sono pronto!

Il giovane Hyuga arrivò puntuale al campo di addestramento, Hiroshi aveva già avuto modo di conoscerlo qualche settimana prima, facendoli da sensei durante un addestramente per l'apprendimento del rasengan.


<bene, allora possiamo cominciare subito.> Disse sollevandosi da terra e ponendosi di fronte al chunin

<quello alle mie spalle è il campo di addestramento dove avrà luogo il tuo esame. Al suo interno sono stati rilasciati 4 condannati a morte, di diversa provenienza e abilità. Il tuo compito sarà impossessarti della chiave che ognuno di loro possiede. Essa si trova sigillata all'interno di una scatoletta di ferro, che è stata impiantata all'interno del loro corpo. Ovviamente devi trovare il modo di prenderla> Disse sghignazzando.

<una volta recuperate le 4 chiavi ti darò nuove indicazioni. Io osserverò tutto il tuo esame senza intervenire, se verserai in pericolo di vita interverrò, ma non aspettarti altro da me.>

<può andare, in bocca al lupo> disse aprendo la porta in acciaio che dava accesso al campo. La richiuse dietro di sè e il giovane e sparì in un istante dalla vista del chunin

Hidden giunse al campo di addestramento, il sole estivo era alto nel cielo, il suo calore irradiava quel campo circolare ampio alcuni kilometri . Una fitta foresta, composta da alti alberi e fronde rigogliose dominava l’intero campo. A Hidden sfuggì uno sguardo verso la distesa di alberi, poi guardò il suo sensei seduto a terra che lo aspettava, dopo aver annunciato la sua prontezza , il Nara si alzò e cominciò a spiegargli la sua prova.


Ghignò , questo non lo rassicurava affatto, il suo sguardo aveva assunto una espressione sadica.


Hidden ascoltò parola per parola ciò che aveva da dirgli il suo esaminatore, con il byakugan non avrebbe certo avuto difficoltà a trovare i quattro uomini. La sua natura da tirchio gli impediva di sprecare chakra fin da subito, rivelando così le sue abilità. Forse non era la mossa più saggia entrare allo sbaraglio, ma almeno avrebbe tenuto la potenza della sua abilità innata celata, fino a quando non si sarebbe presentata l’occasione di utilizzarla.

Crepi il lupo.

Controllò un ultima volta il suo equipaggiamento e si incamminò verso l’ingresso della foresta. Dentro la temperatura si faceva più tenue e il caldo allentava la sua morsa, Hidden respirò a pieni polmoni quell’aria fresca. Con il dorso della mano asciugò alcune goccioline di sudore. Vide un sasso a terra, lo prese e incise un tronco di un albero

Così non mi perderò

Proseguì lungo una stradina costernata di rovi appuntiti, gli insetti regnavano sovrani, passeggiando per il sentiero in terra battuta, sentì un rumore provenire alla sua destra, si girò di scatto, ma uscì solo un serpentello.

Maledetto mi sono spaventato per nulla.

Si girò ancora in cerca di una via, camminava in silenzio, cercando di fare il meno rumore possibile, ogni tanto si sentiva osservato ma non ci fece caso. Nell’aria c’era un odore di umido e di terra smossa, il sole filtrava leggero attraverso le fitte fronde, una leggera luce verdastra inondava il sottobosco. Piante basse costituivano la flora di quella immensa foresta. Arbusti e liane scendevano dai rami.

Dove sarà?

Proprio mentre si chiedeva che direzione prendere, sentì dei rumori, si voltò… sarebbe stato anche quella volta un animale?

Non di un animale si trattava questa volta, bensì di un nerboruto uomo, alto quasi due metri e dal fisico scultoreo e imponente. Brandiva un pesante ramo in legno nodoso con entrambe le mani, portandolo sopra la testa mentre si lanciava alla carica contro il ragazzino che si trovava a pochi metri da lui.

Coprì i metri che li separavano con poche ampie falcate, per poi menare un violentissimo colpo verso la testa del ragazzo.
La pesante clava di legno fendette l'aria con un suono sordo mentre calava verso la figura del chunin.

A poca distanza, acquattato tra le fronde una figura osservava la scena sorridendo, Era impossibile per i due che si combattevano notarlo, perfettamente mimetizzato con l'ambiente circostante.

Hidden si era voltato di scatto per guardare ciò che aveva prodotto quel suono. Il cespuglio di un verde intenso con le foglie coriacee si muoveva, sembrava aver preso vita. Di sicuro c’era qualcosa che era molto di più di un animale. Hidden era spaventato, se ora usciva fuori uno di quegli uomini era messo male, la strada era stretta e i lati pieni di rovi. Si guardò in torno per individuare una via di fuga per darsela a gambe. Gli tornarono in mente i suoi obiettivi e le parole che tempo prima si era ripromesso.

Non devo scappare di fronte alle difficoltà, devo diventare forte per proteggere le persone che amo.

Si tirò un leggero schiaffo in faccia e cambiò sguardo.

Non devo farmi prendere dalla paura, sono una persona di parola, non posso scappare ora, che cosa racconterei alle persone che contano su di me, devo concentrarmi, la paura è un sentimento forte, ma va superato.

Indietreggiò di qualche passo e consapevole delle sue capacità, attese che la belva uscisse allo scoperto. Improvvisamente il rumore cessò, il silenzio, come il respiro profondo prima del balzo, poi tutto si manifestò in pochi secondi. Uscì allo scoperto un uomo di circa due metri, muscoloso che brandiva un bastone, e gli correva incontro, i suoi passi, riecheggiavano nella foresta, gli uccelli scappavano, ed anche lui in quel momento avrebbe voluto farlo. Solo quella promessa che si era fatto e che non aveva mai confessato a nessuno, lo faceva rimanere ancora lì. Si concentrò, i pochi passi che distanziavano i due furono coperti dall’uomo in poche falcate, poi menando la clava, fendette l’aria e si dedicò a tirarla forte sulla testa del chunin.

Hidden aspettò che esso si avvicinasse, quando la clava fu a pochi centimetri dalla sua testa, concentrò rapido il chakra, lo fece fluire nel corpo e scattò verso una volpe poco distante. La utilizzò per sostituirsi. Gli dispiaceva, di aver provocato la morte di una creatura innocente, ma si trattava di scegliere tra la sua vita e quella della volpe, e sicuramente lui non voleva morire. Dal cranio fratturato del povero animale, decisamente morto, colava del sangue denso, Hidden che nel frattempo si era spostato dietro l’uomo, attivò la sua innata, delle grosse vene si accentuarono ai lati del suo viso, individuò la scatoletta di ferro con all’interno la chiave. Era posta sul un lato del collo confinante con la scapola. In silenzio, estrasse un kunai, l’uomo sicuramente non si era ancora accorto di nulla, rapido, sfruttando il momento, cercò di piantare il kunai nel collo dell’uomo che voleva la sua morte…

Il colpo dell'uomo si abbattè con estrema violenza sullo Hyuga, che si sostituì prontamente ad un'innocente volpe che osservava la scena poco distante. La rozzza clava di legno si abbattè sul cranio dell'animale frantumandolo, sangue e cervella schizzarono ovunque, imbrattando il petto muscoloso dell'uomo, mentre il corpo esanime della volpe si accasciava al suolo.

Il chunin si era intanto portato alle sue spalle e sfruttando la sua innata individuò facilmente la scatoletta in metallo. Estrasse un kunai e si avvicinò di soppiatto all'uomo, che ancora non si era reso ben conto della mossa del ragazzo, e lo conficcò nel collo facendo scaturire da esso un fiotto di sangue rosso intenso. L'icore dell'uomo si riversò a fontana sul terreno, mentre lentamente la vita lasciava quel corpo enorme. La pesante clava cadde a terra con un tonfo, sollevando una lieve nuvola di polvere, mentre l'uomo si inginocchiava al suolo. La morte, la più grande ladra in assoluto si era presentata a lui pretendendo il suo tributo. Dopo meno di un minuto il corpo dell'uomo era steso a terra, con l'icore che sprizzava dalla ferita sul collo che si mischiava con la polvere sul terreno, dando vita ad una fanghiglia scura.

Estrasse la lama. Il kunai riflesse la luce di un timido raggio di sole che scendeva dal cielo, giù in quella immensa oscurità del sottobosco. Era dietro quell’uomo enorme, che fino a qualche secondo prima era di fronte a lui. Con la sua vista era riuscito ad individuare la scatoletta di ferro, e i suoi riflessi aumentati dall’innata gli permisero di conficcare il kunai nel collo di quel tipo, senza dargli il tempo di capire cosa lo avesse colpito. La ferita inflitta era decisamente profonda e mortale. Il collo infatti ricco di vasi sanguigni è una delle parti del corpo più delicate e vulnerabili ad attacchi esterni. Un fiotto di sangue denso sgorgava. Hidden impassibile osservò l’uomo mentre cadeva a terra inginocchiato, allentava la presa sulla enorme clava che produsse un tonfo enorme ,alzando una nuvola di polvere. Altri uccelli e piccoli animali fuggirono spaventati. L’icore dell’uomo colava sul terreno mentre la vita lo abbandonava. Hidden aveva già dovuto uccidere degli uomini in precedenza, ma gli dispiaceva comunque il fatto di aver posto fine alla vita di una persona,seppur condannato a morte. In quel caso si trattava di mors tua vita mea . Con l’innata ancora attiva, guardò in giro per trovare la direzione in cui proseguire, sprecando così meno chakra possibile, dato che ne doveva impiegare di più per attivarla. Intravide una fonte di chakra e memorizzò la direzione, poi la disattivò. Si avvicinò all’uomo esanime a terra , il suo sangue si era impastato con la terra ed aveva creato una fanghiglia rossastra. Con il kunai ancora in mano, si avvicinò al rigonfiamento in cui si trovava la scatoletta di ferro, incise la pelle e la prese.

Mi dispiace per te ma questo giro non sarò io a morire.

Si intascò la chiave con la scatola e proseguì verso il percorso che si era prefisso.
Le fronde si facevano sempre più fitte, e la vegetazione a terra diminuiva, lasciando più spazio per combattimenti. Era chiaro quindi che si stava inoltrando nel cuore della foresta. Camminò per circa mezz’ora, prese una bottiglietta d’acqua dallo zaino e bevve a lunghi sorsi, poi si appoggiò ad un albero e si asciugò la fronte. Il calore per quanto attenuato fosse, non risparmiava la sua presenza nemmeno lì sotto. Udì un altro rumore, questa volta proveniva dall’alto di un albero. Si alzò di scatto, e girò lo sguardo nel luogo in cui sentì il movimento.

Devo stare calmo, calmo, calmo, devo rilassarmi e ragionare , con calma sono sicuro che anche questa volta ho una possibilità di riuscita.

Il rumore aumentava, e sembrava arrivare da più direzioni, probabilmente si stava muovendo

Eppure se sono stati condannati a morte un motivo ci sarà… no devo allontanare questi pensieri, se mi hanno mandato qui vuol dire che le mie capacità sono tali da avere una possibilità di riuscita. Devo giocarmi le mie bene le mie carte.

Hidden si calmò , prese profonde boccate d’aria, rilassò i muscoli e si preparò a qualsiasi cosa potesse sbucare fuori da quei cespugli

Dai cespugli sbucò un tenero coniglietto impaurito, che osservava il chunin con i suoi grandi occhi scuri, annusando l'aria e tendendo le orecchie pronto a reagire ad ogni minimo pericolo. La scena sembrava quasi irreale, lo Hyuga cercava di rilassarsi, ma la tensione era visibile nei suoi movimenti bruschi effettuati in reazione ad ogni minimo rumore, spesso prodotti dal vento o dal movimento di qualche piccolo animaletto.

La stessa figura che poco prima aveva assistito all'uccisione del nerboruto uomo armato di clava continuava a seguire di soppiatto l'aspirante jonin, tenendosi a debita distanza, mimetizzato tra le fronde degli alberi, senza che un odore ne un rumore tradisse la sua presenza.

Il sole continuava la sua ascesa nel cielo rendendo l'aria sempre rovente laddove si apriva qualche spiraglio tra le fitte chiome degli alberi. All'interno della foresta l'afa era terribile, leverdi fronde della vegetazione impedivano alla luce solare di filtrare ma rendevano l'aria stagnante, aumentando la sensazione di caldo percepibile. A completare il quadro vi erano nugoli di insetti che infestavano l'area.

I rumori aumentarono fino a quando non uscì da un cespuglio un tenero coniglietto dagli scuri occhi . Era visibilmente impaurito, annusava l’aria e tendeva le orecchie, assomigliava quasi al ragazzo che aveva di fronte, non era al massimo del suo rilassamento, si sentiva teso e pronto a scattare ad ogni minimo rumore. Quella sensazione lo stava accompagnando per l’intera camminata nel sottobosco, e l’idea di non sapere mai cosa si trovasse dietro l’angolo gli metteva ansia. Tirò un sospiro di sollievo quando vide il coniglietto, ma notò che qualcosa non andava. Il pelo di quel coniglio era bianco, molto strano dato che quelli della sua specie cambiano colore a seconda della stagione, il suo pelo infatti doveva essere marrone o comunque molto più scuro. Questo stava a significare che qualcuno lo aveva catturato in inverno e lo aveva rinchiuso al buio. Probabilmente per utilizzarlo nella tecnica della sostituzione.

Quel coniglio non mi convince… il suo pelo non è del colore giusto… di sicuro è usato per la sostituzione. Quel qualcuno che l’ha preso, non deve essere molto lontano.

Si girò di scatto, guardò ovunque, ma niente, non vedeva nessuno. Eppure quella fonte di chakra che aveva individuato tempo prima si trovava sicuramente in quella direzione, i suoi occhi non mentivano mai.In più si sentiva osservato da qualcuno. Mosse qualche passo, e rovistò fra i cespugli, la tensione era quasi svanita del tutto e al suo posto comparve la determinazione. I suoi occhi avevano assunto maggior grinta. Quando si ci trova in situazioni simile, è sempre meglio sbrigarsi e togliersi dagli impicci il prima possibile. Per questo si stava affrettando a cercare i suoi nemici, tralasciando la paura. Certo per un ragazzino di 14 anni non è da poco un compito simile, ma essendo consapevole delle sua capacità, sapeva dove spingersi..

Dove sarà?






Edited by Hidden_Hyuga - 12/4/2007, 14:48

Mentre lo Hyuga cercava tra i cespugli il suo possibile avversario il tenero coniglietto corse verso le sue spalle, rivelando la sua vera natura. Si trattava infatti diun ninja trasformato che si avventò contro l'avversario ora di spalle, eseguendo una rapidissima sequenza di attacchi utilizzando calci e pugni che venivano inferti verso l'aspirante jonin. <muoriiiii>



Al termine della sequenza di attacco il ragazzo era leggermente affaticato, e il suo petto si alzava e si abbassava rapidamente, mentre respirava con un pò di affanno. Vestito con un abito logoro e stracciato in più punti, portava i capelli lunghi non molto curati, ed notevolmente sporchi, tanto che il loror color biondo brillante aveva lasciato il posto ad uno spento giallo pagliericcio.
Sulle spalle una seconda testa stava reclinata, digrignando leggermente i denti emettendo un sordo ringhio.

Il ragazzo stava ancora cercando tra i cespugli il suo avversario, e non si accorse che il piccolo coniglietto si stava allontanando per svelare la sua vera natura.
Una nuvoletta bianca di piccole dimensioni, simile alla foschia mattutina, apparve dal nulla, seguita da un leggero schiocco che stava ad indicare una tecnica della trasformazione sciolta. Hidden ancora intento al solo udir del rumore si voltò di scatto e notò un ragazzo vestito con un abito logoro, stacciato in più punti, con i capelli lunghi e biondi, visibilmente sporchi. Esso si lanciò all’attacco, con una raffica di colpi rapidissima.


Vedremo se sarò io ad avere la paggio.

Ancora una volta il ragazzo si trovò costretto ad agire in fretta, i suoi movimenti furono talmente rapidi che non si rese conto di ciò che stava eseguendo. La paura, messa da parte, venne sostituita dalla voglia di fare a pezzi quel ragazzo. Era la prima volta che lo vedeva eppure provava un senso di risentimento verso di lui. In quella prova stava tirando fuori il suo lato da assassino. In cuor suo non voleva uccidere delle persone che nemmeno conosceva, in quei due casi però non poteva tirarsi indietro. In futuro, se sarebbe diventato jonin avrebbe dovuto spesso affrontare missioni estreme nelle quali si sarebbe trovato a dover uccidere gente sconosciuta. Era come la legge della giungla, solo il più forte vive mentre il più debole soccombe, e lui non voleva di certo morire, per questo sebbene la sua etica glielo impedisse, si apprestò ad agire , ubbidendo al suo istinto di sopravvivenza.

Impastò velocemente il chakra e lo fece confluire nei capelli, sentiva una sorta di formicolio al cuoio capelluto, che gli procurava un fastidioso prurito. Resistette alla tentazione e concentrandosi a dovere, riuscì a far espandere i propri capelli in modo tale che ricoprissero tutto il corpo come una coperta di spine. Infatti ogni singolo capello era in posizione eretta ed aveva assunto una consistenza simile al cemento. In quel modo, oltre a parare il suo corpo dagli attacchi del ninja, gli avrebbe procurato numerose ferite a piedi ,braccia, gambe e mani.



Quando il ragazzo terminò le sue mosse, sembrava leggermente affaticato, il petto si muoveva rapidamente, sulle spalle una seconda testa digrignava leggermente i denti e produceva un sordo ringhio.

Che mostro è quel ragazzo

Hidden rimase a occhi spalancati, non aveva mai visto una persona di tali sembianze, e si sentiva leggermente disorientato, quando fu al sicuro da altre scariche di pugni, disattivò la tecnica, si tirò qualche schiaffetto leggero sul viso e si riconcentrò

Non importa chi sia il mio avversario, l’importante è ucciderlo per prendergli quella maledetta chiave.

Corse velocissimo, impugnò due shuriken e li lanciò, poi continuando la sua corsa, spiccò un balzo con l’intento di scavalcare l’avversario, e lanciò altri due shuriken, in fine atterrato alle spalle del ragazzo, lanciò altri due kunai, in modo da togliere ogni via di fuga al tipo, costringendolo a subire il suo attacco… tuttavia non era certo che la sua tecnica sarebbe andata a buon fine, quindi si preparò a qualunque evenienza…

Una folta barriera di spie avvolse lo Hyuga, che evitò così di subire la maggior parte dei danni in seguito al velocissimo attacco dello strano tipo che vagava per la foresta. Solo un pugno andò a segno stampandosi sullo zigomo del ragazzo, mentre il suo assalitore si ritrovò con gli arti sanguinanti a causa delle spine prodotte dalla tecnica.

Il candidato jonin partì subito all'attacco, scagliando numerose armi da lancio in direzione dell'avversario, che vedendole arrivare non si scompose, eseguì alcunì sigilli richiamndo il chakra e si sotituì ad un ramo nascosto tra il fogliame.



Le armi si conficcarono leggermente nel legno verde e fresco del ramo, mentre il ninja di Oto si nascondeva nel fitto sottobosco della foresta a riprendere fiato ed esaminare la situazione, che lo vedeva in netto svantaggio. Avrebbe atteso un momento di distrazione da parte del giovane dagli occhi candidi per sgattaiolare fuori dal suo nascondiglio e impossessarsi delle armi piantate nel ramo da lui usato per la sostituzione

Il ragazzo vedendosi arrivare contro le numerose armi da taglio, non si scompose minimamente, dal suo sguardo si vedeva che aveva in mente qualcosa. Dopo qualche istante, una sottile nuvoletta bianca apparve. Hidden la guardò calmo, si sentiva sicuro delle sue capacità.

Maledetto si è sostituito.

Dalla nuvoletta di fumo cadde un ramo, di modeste dimensioni, ancora verde e fresco. L’aspirante jonin si avvicinò al ramo per dare un occhiata, con due dita ne toccò la superficie senza corteccia, per vedere da quanto tempo era stato staccato.

Il ramo è ancora vivo. E’ ancora molto bagnato , quindi sta a significare che non era distante da qui… in conclusione quindi sono pronto a pensare che si trova nelle vicinanze…

Si riprese due kunai

Meglio non lasciare troppe armi qui, o potrebbe usarle contro di me.

Si sentiva rilassato, ogni suo muscolo rispondeva velocemente agli stimoli, ed era pronto a scattare al minimo rumore, lasciandosi alle spalle il tempo di pensare, agendo di istinto. Non era forse la tecnica migliore, ma aveva imparato durante gli allenamenti che pensare troppo fa male, bisogna agire, cercando di individuare le falle nella difesa dell’avversario ed agire di conseguenza. Certo,l’astuzia e la strategia dovevano esserci in un combattimento, ma bisognava elaborare il tutto in pochi secondi, come un freddo calcolatore. Si guardò in torno.Il ricco sottobosco era composto da piante arboree, molte di esse erano secche, ma essendo di un colore scuro fornivano un ottimo nascondiglio. A prima vista non sarebbe stato troppo difficile individuarlo, giudicando quindi dalla freschezza del ramo spezzato poteva aggirarsi all’incirca fra i 50 e 70 metri.

Sono sicuro che salterà fuori.

Hidde saltò su un albero e concentro del chakra nei polmoni e nella gola, compose rapidamente dei sigilli. Evocò il fuoco, sentiva la sua temperatura aumentare vertiginosamente, il caldo che regnava nella foresta sembrava aumentare a dismisura, la gola bruciava , ma non gli diede importanza. Spiccò un alto balzo e lanciò una potente palla di fuoco per carbonizzare l’intero sottobosco…








Edited by Hidden_Hyuga - 13/4/2007, 12:06

Il ragazzo di Oto stava appostato tra gli arbusti che costituivano il fitto sottobosco dell'area osservando le mosse del ragazzo attaccato poco prima. Questi raccolse due dei kunai lanciati in precedenza, con grande disapprovazione da parte dello straniero, che però non si mosse minimamente, temendo di poter tradire la sua posizione con il minimo movimento.

Lo hyuga intanto era balzato in alto e aveva cominciato ad impastare chakra nei polmoni e nella gola, per poi rilasciarlo sottoforma di una grande sfera infuocata che si diresse verso la vegetazione. Sperava così di costringere allo scoperto il suo avversario, se non addirittura bruciarlo vivo. Il ninja del suono vedendo la sfera avvicinarsi cominciò a dirigersi fuori dal suo nascondiglio, che a breve si sarebbe trasformato in una mortale trappola di fuoco. Corse all'esterno, in direzione del ramo con i kunai presente al centro della radura. Ormai era stato costretto a rivelarsi, quindi decise di approfittare della scomoda posizione in cui si trovava l'avversario per armarsi.

Giunse al ramo ed estrasse i due kunai e si mise in posizione ad osservare il ninja di Konoha, stringendo con forza le armi appena raccolte, tanto che si potevano vedere le bianche nocche della mano.