Esame Jonin Hidden Hyuga

Hidden si era voltato di scatto per guardare ciò che aveva prodotto quel suono. Il cespuglio di un verde intenso con le foglie coriacee si muoveva, sembrava aver preso vita. Di sicuro c’era qualcosa che era molto di più di un animale. Hidden era spaventato, se ora usciva fuori uno di quegli uomini era messo male, la strada era stretta e i lati pieni di rovi. Si guardò in torno per individuare una via di fuga per darsela a gambe. Gli tornarono in mente i suoi obiettivi e le parole che tempo prima si era ripromesso.

Non devo scappare di fronte alle difficoltà, devo diventare forte per proteggere le persone che amo.

Si tirò un leggero schiaffo in faccia e cambiò sguardo.

Non devo farmi prendere dalla paura, sono una persona di parola, non posso scappare ora, che cosa racconterei alle persone che contano su di me, devo concentrarmi, la paura è un sentimento forte, ma va superato.

Indietreggiò di qualche passo e consapevole delle sue capacità, attese che la belva uscisse allo scoperto. Improvvisamente il rumore cessò, il silenzio, come il respiro profondo prima del balzo, poi tutto si manifestò in pochi secondi. Uscì allo scoperto un uomo di circa due metri, muscoloso che brandiva un bastone, e gli correva incontro, i suoi passi, riecheggiavano nella foresta, gli uccelli scappavano, ed anche lui in quel momento avrebbe voluto farlo. Solo quella promessa che si era fatto e che non aveva mai confessato a nessuno, lo faceva rimanere ancora lì. Si concentrò, i pochi passi che distanziavano i due furono coperti dall’uomo in poche falcate, poi menando la clava, fendette l’aria e si dedicò a tirarla forte sulla testa del chunin.

Hidden aspettò che esso si avvicinasse, quando la clava fu a pochi centimetri dalla sua testa, concentrò rapido il chakra, lo fece fluire nel corpo e scattò verso una volpe poco distante. La utilizzò per sostituirsi. Gli dispiaceva, di aver provocato la morte di una creatura innocente, ma si trattava di scegliere tra la sua vita e quella della volpe, e sicuramente lui non voleva morire. Dal cranio fratturato del povero animale, decisamente morto, colava del sangue denso, Hidden che nel frattempo si era spostato dietro l’uomo, attivò la sua innata, delle grosse vene si accentuarono ai lati del suo viso, individuò la scatoletta di ferro con all’interno la chiave. Era posta sul un lato del collo confinante con la scapola. In silenzio, estrasse un kunai, l’uomo sicuramente non si era ancora accorto di nulla, rapido, sfruttando il momento, cercò di piantare il kunai nel collo dell’uomo che voleva la sua morte…