Esame Jonin Hidden Hyuga

Estrasse la lama. Il kunai riflesse la luce di un timido raggio di sole che scendeva dal cielo, giù in quella immensa oscurità del sottobosco. Era dietro quell’uomo enorme, che fino a qualche secondo prima era di fronte a lui. Con la sua vista era riuscito ad individuare la scatoletta di ferro, e i suoi riflessi aumentati dall’innata gli permisero di conficcare il kunai nel collo di quel tipo, senza dargli il tempo di capire cosa lo avesse colpito. La ferita inflitta era decisamente profonda e mortale. Il collo infatti ricco di vasi sanguigni è una delle parti del corpo più delicate e vulnerabili ad attacchi esterni. Un fiotto di sangue denso sgorgava. Hidden impassibile osservò l’uomo mentre cadeva a terra inginocchiato, allentava la presa sulla enorme clava che produsse un tonfo enorme ,alzando una nuvola di polvere. Altri uccelli e piccoli animali fuggirono spaventati. L’icore dell’uomo colava sul terreno mentre la vita lo abbandonava. Hidden aveva già dovuto uccidere degli uomini in precedenza, ma gli dispiaceva comunque il fatto di aver posto fine alla vita di una persona,seppur condannato a morte. In quel caso si trattava di mors tua vita mea . Con l’innata ancora attiva, guardò in giro per trovare la direzione in cui proseguire, sprecando così meno chakra possibile, dato che ne doveva impiegare di più per attivarla. Intravide una fonte di chakra e memorizzò la direzione, poi la disattivò. Si avvicinò all’uomo esanime a terra , il suo sangue si era impastato con la terra ed aveva creato una fanghiglia rossastra. Con il kunai ancora in mano, si avvicinò al rigonfiamento in cui si trovava la scatoletta di ferro, incise la pelle e la prese.

Mi dispiace per te ma questo giro non sarò io a morire.

Si intascò la chiave con la scatola e proseguì verso il percorso che si era prefisso.
Le fronde si facevano sempre più fitte, e la vegetazione a terra diminuiva, lasciando più spazio per combattimenti. Era chiaro quindi che si stava inoltrando nel cuore della foresta. Camminò per circa mezz’ora, prese una bottiglietta d’acqua dallo zaino e bevve a lunghi sorsi, poi si appoggiò ad un albero e si asciugò la fronte. Il calore per quanto attenuato fosse, non risparmiava la sua presenza nemmeno lì sotto. Udì un altro rumore, questa volta proveniva dall’alto di un albero. Si alzò di scatto, e girò lo sguardo nel luogo in cui sentì il movimento.

Devo stare calmo, calmo, calmo, devo rilassarmi e ragionare , con calma sono sicuro che anche questa volta ho una possibilità di riuscita.

Il rumore aumentava, e sembrava arrivare da più direzioni, probabilmente si stava muovendo

Eppure se sono stati condannati a morte un motivo ci sarà… no devo allontanare questi pensieri, se mi hanno mandato qui vuol dire che le mie capacità sono tali da avere una possibilità di riuscita. Devo giocarmi le mie bene le mie carte.

Hidden si calmò , prese profonde boccate d’aria, rilassò i muscoli e si preparò a qualsiasi cosa potesse sbucare fuori da quei cespugli