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Mataza Vs Tsuya, uh...uh...uh...

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Kusa
view post Posted on 3/8/2007, 16:11




CITAZIONE
Scontro: Mataza Kabane Tsumuji Vs. Tsuya
Descrizione: "Suna" contro "Suna"
Energie: Verde contro Verde
Tipo: Uno contro Uno, incontro di solo Taijutsu e armi, senza Chakra nè Tecniche.
Durata: Minimo 6 post + 1 presentazione (solo per Mataza)
Descrizione del Campo:

Residenza Tsumuji di Konoha: Dojo delle Lance di Suna

-Sala dei Combattimenti-

Tipica palestra arti marziali vecchio stampo: Grandi colonne di legno ai lati sorreggono l'ampio e altissimo tetto, illuminato da vasti lucernari disposti sulle pareti superiori della costruzione. Nessun appiglio o oggetto utile allo scontro sulle pareti ad altezza d'uomo, tranne una rastrelliera con tre lance modello Chang, tipica arma cinese. Il tatami è da allenamento, quindi mediamente soffice e con un buon assorbimento degli urti.

Condizioni Atmosferiche: Sereno

Background dello scontro: Tsuya con un impavido gesto è riuscita a far suo il Palazzo delle Lance di Suna, proprio mentre una riunione degli Tsumuji annuncia un ritorno del loro terribile Capoclan.

Tsuya è decisa a guadagnarsi il rispetto del Clan e le arti della scuola del Maestro di lancia, pronto a tirar fuori gli artigli dietro i suoi modi affettati.

SPOILER (click to view)
Narrato
Parlato
Pensato


Idiot




Di nuovo a Suna, l'odiata origine del mio vagare abbandonata troppo presto per poterne approfittare affondo, un luogo da cui traevo pochi e futili ricordi ma, a cui serbavo un odio immenso, le cicatrici sul mio addome lo dimostravano meglio di qualsiasi parola, lanciai una veloce occhiata al palazzo del Kage prima di dirigermi verso la mia destinazione...

Presto o tardi il tuo cadavere cadrà da quella finestra trafitto da innumerevoli lance.....devi solo aspettare....uh uh uh....

Una volta entrato nel dojo che un vecchio studente aprì allo scopo di estendere la mia influenza anche in queste terre vidi il mio sfidante, uno sciocca e giovane studente che desiderava prendere possesso in mio nome di questo palazzo; avrei anche potuto concedergli tale onore, se fosse sopravvissuta ovviamente.....
Andai verso di lei, senza degnarla di uno sguardo afferrai una lancia per mano e mi allontanai; con un rapido movimento del capo buttai indietro il nero cappuccio del sempre nero mantello e, guardandola con un ghigno sadico spalancai le braccia verso il basso lasciando che le aste delle lance poggiassero sulle mie braccia mentre le punte ne sfioravano il suolo, non un parola alla sfidante, sarebbe bastato lo sguardo a fargli capire di farsi avanti....


Edited by Kusa - 4/8/2007, 13:19
 
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view post Posted on 3/8/2007, 16:38
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NiCe PlAcE



Ferma, immobile sul tatami.
Portava delle comode scarpe ai piedi. Gesto di inciviltà, la suola sul tappeto. O forse segno che la ragazza non era lì per una visita di cortesia.
Posizione eretta, respirazione regolare. Gli occhi erano socchiusi mentre la giovane si concentrava.
Le braccia erano distese lungo i fianchi.
Cominciò a sciogliere le articolazioni: le caviglie, i polsi, il collo. Qualche giuntura scricchiolava ai movimenti gli unici rumori presenti nel dojo.
Inspira. Respira.
C’è uno strano odore nella palestra. Odore di stantio, di vecchio.
Arricciò leggermente il labbro. Era un’odore che non la infastidiva, ma era molto forte. L’odore del sudore di cento combattimenti. Di sangue sparso sul tatami.
Di certo le macchie erano state lavate dal pavimento, ma la ragazza ne percepiva in qualche modo la passata presenza.

Aprì gli occhi quando le orecchie percepirono dei passi.
Passi vellutati sul soffice pavimento. Passi di uno sfidante.
Lo sconosciuto si avvicinò, con due splendide lance, una per mano.
Rimase in posizione eretta, pronto al combattimento. Un ghigno sul volto

*evidentemente non c’è bisogno di presentarsi… meglio così, prima iniziamo, prima finiamo*

la ragazza estrasse un kunai dal porta-armi e lo impugnò con la mano destra.
Con la sinistra prese due shuriken andandoli ad incastrare rispettivamente fra il dito anulare e quello medio e fra l’indice e il medio.

Osservò con calma la situazione.
Erano abbastanza distanziati, ma le lance avrebbero dato un notevole vantaggio all’avversario, in quanto Tsuya possedeva armi da combattimento ravvicinato.

*l’unico vantaggio a mio favore è la scarsa mobilità di un’arma come la lancia… può colpire solo di affondo, un fendente può colpirmi solo con l'asta…*

cominciò ad avvicinarsi, lentamente.
La distanza si riduceva, la tensione aumentava. La ragazza all’apparenza era fredda.
Dentro era in tumulto.
Cosa fare ? scagliare il kunai ?
No. Era l’unica difesa contro le lance. L’unica via per deviare i pericolosi affondi.

Con un gesto del polso scagliò quindi gli shuriken.
Le lame volarono, entrambe in direzione del busto.
Non sperava certo di colpirlo con un banale attacco. Però contava sul fatto che lo spostamento dato dalla schivata avrebbe momentaneamente fatto perdere almeno un po’ l’equilibrio all’avversario.
Con quelle armi pesanti lo sbilancio sarebbe stato ulteriore.

Subito dopo il lancio, la ragazza si scagliò sulla destra dell’avversario, con l’intenzione di colpirlo al fianco sinistro con un affondo dato di gancio destro con il kunai

 
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Kusa
view post Posted on 3/8/2007, 17:10




Wood




Osservai con attenzione e senza dare alcun segno di movimento le movenze della mia giovane sfidante, sembrava quasi volesse impressionarmi mostrando la sua padronanza di quelle piccole armi a distanza di cui non era neanche lontanamente in possesso; dopo alcuni passi attui ad avvicinarmisi si lanciò nella sua offensiva che, vista la distanza da cui era attuata e la natura stessa del movimento lasciava presagire ad un attacco a distanza...

.....stupiscimi.....

Il suo movimento diede infatti vita ad un attacco a distanza che per quanto veloce non si prestava a particolari sviluppi capaci di renderlo realmente pericoloso, tralasciando la natura stessa del colpo anche il bersaglio era profondamente sbagliato, il busto non deve mai essere il primo bersaglio se non in prospettiva di combinazioni volte a portare la guardia alta, prospettiva assai improbabile vista la distanza e l'alta possibilità di uscire sbilanciati da tale attacco.....
In un attimo decisi come affrontarla, schivare mi avrebbe sicuramente posto in una situazione di equilibrio precario ma, mi avrebbe anche fatto perdere attimi preziosi, alzai immediatamente l'avambraccio destro in modo che le armi avversarie cozzassero contro la mia poco sopra la mia presa, dopo un veloce e rumoroso schiocco le armi avversarie rimbalzarono via, la presa della mia mano vicina al punto d'impatto fece si che la flessione della mia lancia fosse invece minima, ora l'avversario si trovava in una situazione di guardia aperta e, per sua sfortuna, ne avrei immediatamente approfittato dato che si scaraventò subito contro di me.....


.....addio....

Il braccio sinistro scattò fulmineo, la lancia scorrette per un attimo lungo la presa, allentata appositamente, per poi rifarsi salda in essa; partendo dalla spalla per concludere con l'intero braccio e il movimento di entrambe le gambe verso di lei in un passo fulmineo avrei scagliato un violento affondo sulla punta dell'arma avversaria, mirando a disarmarla per poi continuare la sua corsa tra le costole e perforare il suo polmone, sia in caso di riuscita che in caso contrario avrei immediatamente ritirato l'arma ponendola diagonalmente a difesa del busto mentre il braccio destro si lanciava in uno speculare affondo che con la medesima violenza mirava a perforare la coscia sinistra della ragazza cercando di tranciare l'arteria femorale, il secondo affondo avrebbe sfruttato il movimento d'anca e il contraccolpo avuto dal primo colpo per dare vita ad una combinazione fulminea che avrebbe lasciato assai poco tempo per reagire......

......ora muori.....
 
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view post Posted on 3/8/2007, 19:06
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DiE aNoThEr DaY



Gli shuriken fallirono.
Non lo poteva vedere, ma un rumore metallico gliel’aveva confermato.
Tutta l’attenzione della ragazza era concentrata su quell’affondo all’addome. Che stupidaggine.
L’avversario parò il colpo. Non solo. Utilizzando una delle sue compagne, andò ad attaccare la ragazza verso la mano, probabilmente con l’intenzione di disarmarla.

*tsk… che stupida…*

l’istinto la guidò. Non di certo una studiata strategia.
Ruotò il polso destro, portando avanti l’anello che era terminale del kunai.
Sentì l’impatto, l’incastro delle due armi.
La punta della lancia era andata a conficcarsi nell’anello.
Un colpo di fortuna con un minimo di mira e istinto.

L’urto spinse la ragazza verso il basso.
A causa dello sbilanciamento che si era data per l’affondo iniziale, la ragazza compì una rotazione sull’asse della sua altezza in senso orario, trascinandosi dietro la lama.
Con la rotazione, si disallineò l’anello del kunai e quindi si liberò la punta della lancia, che proseguì la sua corsa sfregiando il tricipite della ragazza.
Mentre l’arma della studentessa cadeva a terra, una smorfia trasparì dal volto di Tsuya.
Mentre era a mezz’aria, cadendo verso terra, la ragazza scorse l’altra lancia che si andava conficcando nella sua gamba.
Troppo tardi l’aveva vista. Punizione per la sua irruenza e mancanza di razionalità.
L’elemento fortuna la salvò nuovamente.
A causa della rotazione e della caduta, ora la punta non mirava più all’arteria.
La lancia penetrò di circa 4 centimetri nella carne viva della parte bassa della coscia
Sarebbe morta dissanguata se la lama avesse reciso il grosso vaso sanguigno, ma la ferita che ora bruciava e doleva, non era certo una gran consolazione.

La ragazza cadde a terra, con un tonfo attutito solo in parte da un contraccolpo dato con il braccio sinistro.
A pancia in su, si torse per riagguantare il kunai che aveva precedentemente perso.
Con un rapido movimento delle gambe, portando la destra sotto la sinistra, Tsuya si mise in posizione prona.
Quindi afferrò velocemente un secondo kunai con la mano destra, mentre tentava di affondare il secondo nel piede dell’avversario, che nel frattempo si trovava vicino a lei e stava riposizionando le lance a difesa del busto.
L’attacco era prefisso a ferire e possibilmente a limitare i movimenti dell’avversario o semplicemente ad obbligarlo ad una schivata.

La ragazza si rialzò nel frattempo, dandosi una spinta con le mani.
La ferita al braccio era superficiale e, grazie all’adrenalina presente in corpo, non si faceva sentire più di tanto.
Diversamente la ragazza trovò una difficoltà nell’appoggio della gamba sinistra.
Tsuya ansimava leggermente dallo sforzo, nonostante ciò un sorriso le si dipinse sul volto.

*finalmente uno scontro degno di soddisfazione…*

prese un po’ le distanze dall’avversario, attendendo una nuova mossa, mentre posizionava nella mano destra il kunai, andando ad afferrare con la sinistra uno shuriken.
Prese poi un secondo kunai che incastrò nella cintura, per poterlo tirar fuori più velocemente in caso di bisogno.
 
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Kusa
view post Posted on 3/8/2007, 23:04




End





L'argentea lama della lancia saettò alla ricerca del petto avversario, dal caricarsi del colpo al suo epilogo sarebbero bastati pochi attimi, pochi attimi prima che la ragazza si trovasse trapassata da parte a parte se non avesse trovato una reazione efficace e sopratutto veloce; forse per fortuna, forse per un precedente calcolo la ragazza, non venne colpita interamente dalla lancia, ma solo di striscio, all'altezza del tricipite.

mpf........tienitela la fortuna........

Lasciai immediatamente la presa della mano sinistra sulla lancia mentre il braccio destro calava con medesima violenza sulla gamba della giovane avversaria, le possibilità di centrare appieno il bersaglio non erano moltissime, infatti grazie alla rotazione non riuscì a colpirla nel punto prestabilito, mi sarei comunque accontentato di ridurgli la mobilità per finirla con calma.....

.......goditi questo sangue........uh uh uh......

Mentre la mia lancia destra affondava nella sua coscia il suo kunai incontrava il mio piede, al primo contatto e alla prima avvisaglia di dolore tirai il piede indietro, il piede era dolorante ma la lancia aveva concluso la sua corsa nella coscia avversaria; senza indugiare oltre estraetti la lancia dalla coscia della ragazza e arretrai velocemente col piede insanguinato e dolorante; così facendo lanciai le due lance a Tsuya, non seppi perchè lo feci, forse perchè con quelle armi che si ritrovava non avrebbe sicuramente vinto. Mentre toglievo il kunai e improvvisavo una fasciatura con i brandelli del mantello parlai lentamente alla ragazza che mi stava difronte.......

Non sentivo l'odore del mio sangue da molto tempo......uh.....

Mentre pronunciavo le ultime sillabe sarei scattato stringendo il fodero della lunga katana nella mano sinistra, in pochi attimi i piedi, quasi volando sul tatami, avrebbero divorato quella corta distanza; una volta trovatomi appresso al ninja la mano destra già poggiata sull'impugnatura della katana sarebbe scattata fulminea....
Con un rapido e violento strappo il braccio avrebbe percorso una traiettoria da sinistra a destra disegnando un arco nell'aria, la lama, nera come la notte e come il mio spirito, aquistando elevata velocità grazie allo scivolare all'interno della lignea custodia sarebbe scattata letale in un fendente basso che mirava a colpire le gambe del ninja appena sopra al ginocchio, quasi un metro e mezzo di metallo affilato e assetato di sangue era stato liberato e scagliato contro la sua preda, ora stava ad essa sperare di eluderne il fendente.....


Uh uh uh.....

Non c'era la certezza che quel primo fendente avrebbe colpito il bersaglio, anzi, speravo quasi in una schivata o parata del ninja in modo da poter sfruttare il suo minor equilibrio o la sua attenzione portata al basso per il successivo colpo; il braccio sinistro, la cui mano stringeva ancora il lungo fodero d'ebano, sarebbe scattato fulmineo appena dopo l'esito del fendente mirando a concludere l'offensiva e a sfruttare ogni possibile vantaggio creato dal primo attacco; sarebbe scattato fulmineo in un affondo preciso e letale che mirava a colpire con la punta dell'arma improvvisata il collo del ninja, se fosse andato a segno difficilmente avrebbe potuto continuare....
Ora toccava a lei, soccombere o continuare a lottare e a farmi divertire, sempre che un patetico e insignificante ninja ne potesse essere capace......


CITAZIONE
Kuro katana

Katana particolare, modificata per renderla unica nel suo genere. La lama conta come lunghezza 1.20 metri in totale, ed è stata trattata con una vernice nera particolare, così che la lama non possa riflettere, garantendo un mimetismo totale della stessa. Nera anche l'elsa, che conta 30 cm come lunghezza. La lama è a differenza delle katane stile shinobi, meno arcuata, riprendendo le fattezze di quelle usate dai samurai. La resistenza è garantita dall'elevata densità del ferro, che rende il taglio della lama quasi impossibile da spezzare; nero anche il ligneo fodero costituito interamente in ebano.

 
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view post Posted on 4/8/2007, 16:50
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Is ThIs YoUr BlOoD ? ThEn I LiKe It !

Sentì il kunai affondare nel piede dell’avversario.
Velocemente l’avversario indietreggiò.
La ragazza era riuscita nel suo intento, facendo allontanare l’avversario.
Provò la stabilità della gamba sinistra, spostando il peso su questa.
Una fitta di dolore la colse. Come se un coltello l’avesse trafitta nelle carni e nel cervello. E in parte era ciò che era successo.

Si strappò un lembo della gonna e lo utilizzò come momentanea fasciatura per la coscia.
Strinse forte un nodo in modo da tamponare e creare pressione il più possibile sull’apertura della ferita.
Guardò la stoffa tingersi lentamente di rosso.

*tsk… non durerà a lungo… meglio farla finita il prima possibile*

Osservò lo sconosciuto. Stava estraendo il kunai dal piede, applicando poi una fasciatura per bloccare l’emorragia.
I loro sguardi si incrociarono mentre volavano parole dure e significative.
La ragazza leccò dalla mano del sangue che le era rimasto da quando prima aveva curato la gamba.
Sentì sulle labbra e in gola il sapore ferreo del liquido
Sorrise. Non era solita comportarsi così, ma i combattimenti avevano su di lei l’effetto di un eccitante.

“adesso voglio assaggiare il tuo”

L’avversario le lanciò le armi che prima impugnava.
Senza esitare ma con grande calma si chinò e raccolse le armi, tutto questo senza perdere il contatto visivo con lo sconosciuto.
Afferrò le impugnature, saldamente. Soppesò le armi con le braccia.
Erano ben bilanciate e di ottima fattura.
La ragazza ripose il kunai che teneva nella mano destra nella cintura, insieme all’altro.
Lo shuriken che aveva preso prima, lo conficcò nel legno della lancia, all’estremità opposta alla lama.
Prese in ogni mano un’asta e si preparò all’assalto del nemico che nel frattempo era scattato avanti, armato di una katana.
L’attacco arrivò frontale, facile da parare, quasi prevedibile.
Un fendente che forse mirava a ledere i legamenti del ginocchio o, peggio, a tranciare le gambe della ragazza.
Con una rapida rotazione, facilitata dal contrappeso della lama, la ragazza portò la lancia capovolta verso il basso perpendicolare al suolo, andando quindi a parare il fendente con l’acciaio dell’arma.
Un rumore metallico l’avvisò dell’impatto riuscito.
Osservando il movimento con cui l’avversario portò il bacino sinistro in avanti la ragazza potè prevedere un attacco scagliato da quel lato.
Infatti, l’uomo allungò il braccio, tenendo saldo in mano il fodero della sua spada.
D’istinto la ragazza reagì, abbassando il mento per proteggere il collo.
Inoltre tentò di deviare almeno in parte il colpo con uno scarto dell’asta della lancia che teneva nella mano destra.
Sempre appoggiata con la lama al terreno, la lancia si spostò rapidamente da sinistra vero destra, cercando d’intercettare l’attacco avversario.
La deviazione riuscì, anche se solo in parte.
Tsuya sentì il resistente legno che cozzava contro il suo volto, colpendolo di striscio, ma causando ugualmente una rottura del labbro inferiore.
Ancora sangue in bocca.
Il fodero continuò la sua corsa oltre la spalla destra della studentessa.

*ora tocca a me…*

con velocità, la ragazza partì al contrattacco.
L’asta nella mano destra, con lo shuriken ancora conficcato, partì rapida per andare a ferire il volto dell’avversario.
Se fosse stato colpito dall’arma da lancio, un enorme squarcio sarebbe probabilmente apparso sul volto dello sconosciuto.
Senza aspettare l’esito di questo attacco, la ragazza con una rotazione del braccio sinistro, portò un fendente dall’alto al basso con la seconda lancia in modo che l’attacco arrivasse su di una diagonale sinistra-destra.
Il suo obiettivo era di poter ferire la maggiore porzione di corpo dell’avversario, partendo dalla spalla destra dell’uomo, giù per il busto, fino alla coscia sinistra.
Se avesse il petto, avrebbe causato uno squarcio non molto profondo ma esteso.
Colpendo la spalla sperava di recidere i legamenti che collegavano il braccio al torace, provocandogli un calo della mobilità.
Alla gamba la ragazza aveva mirato sperando di recidere l’arteria femorale.
Colpo abbastanza azzardato e difficile, in quanto, trattandosi di un fendente, non sarebbe andato molto in profondità da sperare di incontrare il grosso vaso sanguigno.
 
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Kusa
view post Posted on 4/8/2007, 17:48




Wind





Pessimo fu il contrattacco propostomi dal ninja della sabbia, una attacco tanto banale quanto dannoso che, non fece altro che rivelarmi la sua insicurezza e la sua sciocca speranza di trovare in me una qualche risposta o gratitudine, perlomeno era stato abbastanza intelligente da mantenere le distanze, o forse era solo un caso puramente fortuito...
Senza indugiare oltre in inutili convenevoli la sfortunato ninja, o forse meglio dire la sfortunata vittima, decise dunque di darsi una mossa e scattò verso di me dando prova di una velocità alquanto ridotta, arrivata a circa due, massimo tre, metri da me mosse velocemente il braccio sferrando verso di me la lancia con attaccato lo shuriken; mentre faceva ciò notai inoltre che muoveva le braccia a velocità ben diversa dalle gambe, dato interessante; decisi di non difendermi rimanendo immobile...


Spero almeno tu mi faccia divertire piccolo ninja.......

Circa ad un metro prima di raggiungermi lancia una bomba fumogena che esplose liberando una piccola nube di fumo, sembravano quasi delle versioni puerili dei fumogeni, affinai l'udito già di suo superiore al normale per cercare di capire cosa accadeva oltre il fumo, sentii distintamente il suono di fendenti e poi passi; senza pensarci oltre mi spostai a destra e mi abbassai sulle gambe per schivare il primo colpo portato con lo shuriken, il secondo venne portato in diagonale, non riuscì a schivarlo completamente data la velocità, la lancia da me prima usata mi tagliò la maglietta e superficialmente anche la pelle dalla spalla fino alla coscia, perfortuna il colpo non mi procurò nessun danno, solo un po' più di dolore, subito dopo sarei balzato all'indietro ad una distanza di 5 metri; ora era il momento di contrattaccare, quello che più mi piaceva, soprattutto perchè l'avversario veniva ferito e questo succedeva quasi sempre.

.....ora morirari.....uh uh uh.....

Con quelle parole sussurrate ma comunque udibili cominciai la mia corsa che, in pochi attimi mi avrebbe portato alla fine di quei cinque metri scarsi, al cospetto della povera sciocca che aveva osato sfidarmi; mentre i piedi scivolavano sul morbido suolo la mano destra si posò all'elsa della lama posta alla coscia sinistra mentre riponevo la katana, il mantello si staccava dalle spalle cadendo lentamente al suolo e rivelandomi interamente agli occhi del ninja....
Appena arrivatagli innanzi piantai con forza il piede destro avanti arrestandomi e, sull'onda del movimento il braccio destro scattò leggero e fulmineo come il vento stesso liberando il coltello dal suo fodero e facendolo saettare in un arco diagonale che mirava a colpire il busto del ninja colpendola di netto tramite i 25cm di affilato e letale metallo; che fosse andato o meno a segno non avrei interrotto il movimento del braccio ma, l'avrei lasciato completarsi fino a portare alla massima apertura l'arto e da lì, con la massima veemenza di cui ero capace rivolsi un sorriso alla mia avversaria mentre la mia mano sinistra scattava anch'essa veloce stringendo tra le dita un oggetto che aveva raccolto dalla tasca destra....


....addio.....

Che il ninja avesse schivato o evitato il colpo, o anche l'avesse incassato; le mie reazioni non sarebbero cambiate, aproffittando della sua parata o schivata avrei concluso l'offensiva basandomi sul fatto che in ogni caso la sua guardia anche per pochi attimi sarebbe stato portata verso l'alto, in quell'attimo, quasi contemporaneamente al fendente destro la mano sinistra avrebbe scagliato tra le gambe del ninja una piccola sferetta azzurrognola, sperando in una sua precedente schivata che ne avrebbe minato l'equilibrio e che avrebbe reso più semplice colpirla seguendo tale movimento....
La speranza era di far deflagrare l'ordigno preso da Kiri tempo addietro compromettendogli così le gambe e, nel farlo, avrei mosso entrambe le game indietro in un leggero balzo attuo a portarmi fuori portata dalle stalattiti, ora toccava a lui non morire, sempre che gli fosse possibile farlo.....


CITAZIONE
Tsumuji's short blades
Coppia di coltelli di personale fattura, possono vantare una lama di 25cm ed un'elevatissima resistenza derivata dalla forgiatura e dalla compattezza, vista la loro ridotta dimensione sono inoltre estremamente maneggevoli; a filo singolo e acuminati in punta con un'allungarsi della lama in corrispondenza dell'elsa a difesa delle dita.
Adatti principalmente al combattimento a corta distanza fanno delle loro maggiori caratteristiche l'ottima affilatura e la durezza elevatissima, anche se ben più corti per nulla inferiori ad una normale wakizashi.
image

CITAZIONE
Bomba gelo
All’apparenza simile alle normali bombette sferiche dei ninja, ma di un colore azzurro intenso, questa bomba produce, al contatto con il terreno, una siepe di stalagmiti ghiacciate. La siepe sarà circolare ed avrà un raggio di 1 metro (quindi un diametro di 2 m) e le stalagmiti saranno anch’esse alte fino a 1,5 metri.
Lanciare due bombe gelo contemporaneamente, o a breve distanze e vicine, produrrà una siepe dal raggio di 2 metri e con stalagmiti lunghe 3 metri (e così via aumentando il numero di bombe aumenterà anche la dimensione della siepe di ghiaccio).

 
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view post Posted on 14/9/2007, 19:25
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Ice or Fire ?



Tsuya attaccò l’avversario, mentre una nube di fumo denso le offuscò la vista.
Poco male, aveva altri sensi a disposizione…
Per nulla intenzionata a rinunciare all’attacco, la ragazza scagliò l’estremità del bastone verso il volto del ninja, mentre con la lama della seconda arma andava a oltraggiare il busto avversario.

Un sorriso sghembo e beffardo affiorò sul volto della kunoichi.

Era un avversario senza dubbio abile, ma questo non cambiava le carte in gioco. La ragazza si stava divertendo, questo contava. Non incontrava avversari così validi da molto tempo, Suna le stava diventando noiosa, insieme a quel branco di studentelli che si vedevano di tanto in tanto in giro.
Mai la ninja avrebbe immaginato che un combattente simile si potesse trovare così vicino, a sole poche vie dalla sua casa.

La studentessa, i restanti sensi affinati dalla momentanea mancanza della vista, sentì il primo affondo andare a vuoto, tagliando l’aria circostante l’avversario.
Mentre ruotava il braccio sinistro con l’intenzione di riscuotere il credito di sangue precedentemente concesso, percepì nel polso una leggera resistenza ai movimenti.
Rumore di abiti lacerati, di carne sfregiata.
Quell’odore… di nuovo… era possibile annusare la presenza del sangue ?
No, impossibile. Ma l’adrenalina che già scorreva nel corpo di Tsuya le permetteva di provare sensazioni al di là del normale.

L’avversario, ora con il busto sfregiato, arretrò con un balzo di 5 metri.
La distanza di sicurezza permise alla ragazza di riordinare le idee prima del successivo attacco.
Tsuya si spostò lateralmente di qualche metro, così da allontanarsi dalla zona d’azione della bomba fumogena.
Mentre la nube si diradava, tutto tornava limpido agli occhi della ragazza.
L’avversario proferì qualche breve parola. Discorsi di morte.
La ragazza rimase impassibile. Non era certo in quel luogo per chiacchierare.
Sistemò le prese sulle due aste di legno ed attese l’attacco avversario, in posizione d’equilibrio stabile.

Il contrattacco del ninja non si fece attendere.
Velocemente scattò verso la ragazza, liberandosi del mantello e delle lunga katana.
Si avvicinò così, senza impugnare armi.
La ragazza rimase ferma, preferendo aspettare sul posto l’attacco nemico. Con gli occhi e il breve tempo a disposizione, cercò di scrutare nel corpo del ninja il possibile nascondiglio di un’ eventuale arma nascosta. Attaccare a mani nude dalla distanza sarebbe equivalso ad un suicidio.
Ormai erano vicini, quando la kunoichi notò il movimento con cui l’avversario sfoderò il pugnale dal fodero.

Con un veloce gioco di polso e braccio, ruotò la lancia che teneva nella mano destra, portando la lama a cozzare con l’arma avversaria.
Il colpo fu forte, complice del nemico l’effetto sorpresa dell’attacco.
La ragazza non venne danneggiata, in quanto la grande lama funzionò da scudo. Ma il contraccolpo potente squilibrò all’indietro la ragazza, lasciandola completamente scoperta nell’intera parte frontale del corpo.

Mentre cadeva all’indietro aspettava il colpo finale dell’avversario.
Forse anche lui era rimasto stupito dallo squilibrio della ragazza, infatti non sferrò alcun colpo finale. Per una volta la scarsa forza fisica era valsa a favore della studentessa.
Tsuya osservò pressoché inerme l’opponente, mentre sfilava dalla tasca un piccolo oggetto.
Presagendo il pericolo e conscia della sua incapacità difensiva causata dal forte squilibrio, Tsuya ritenne una scelta più saggia la momentanea ritirata, piuttosto che un inutile tentativo di difesa.
Ignorando i movimenti avversari, scagliò con forza la lancia al suolo.
Sentì la lama cozzare contro qualcosa di più rigido del morbido tappeto in tatami, ma non se ne curò.
Con la lama ben conficcata in terra e sfruttando lo squilibrio all’indietro, la ragazza operò uno sforzo con il braccio sinistro nei confronti dell’asta.
Con questa spinta, si portò a distanza di sicurezza dall’avversario.
Purtroppo l’atterraggio non fu aggraziato come la fuga.
La schiena della ragazza incontrò il tappeto con un sonoro rumore d’impatto.

Rialzandosi la studentessa osservò la scena che le si parava poco davanti.
A pochi centimetri di distanza dai suoi piedi numerose stalagmiti si stagliavano contro il cielo.
Traslucide e solide. Era la prima volta che la ragazza entrava a contatto con del ghiaccio che non fosse in cubetti.
In mezzo a questa piccola giungla di picchi, si trovava la lancia che le aveva salvato le gambe, se non la vita stessa.
Sembrava il monumento ad un’antica divinità, mentre le mille lame di ghiaccio riflettevano la sua immagine.

Osservò l’avversario che si era spostato a distanza di sicurezza dal pavimento gelato.
Sempre osservandolo, la ragazza si chinò verso le guglie traslucide.
Con i polpastrelli ne saggiò la superficie.
Erano freddi, ma bruciavano al contatto con la pelle. Il sottile strato di sudore sulla punta delle dita ghiacciò al minimo contatto, incollando la mano della ragazza alla stalagmite.
Forzò la presa e staccò la lama di ghiaccio dal suolo.
Bilanciandola fra le dita osservò l’avversario.
Era rimasto fermo nella sua posizione. Evidentemente si aspettava un contrattacco.

Più per togliersi uno sfizio che per strategia, scagliò la lama di ghiaccio contro l’avversario.
Era un colpo inutile, facilmente schivabile.
Prendendo dalla sua sacca tre shuriken li scagliò subito dopo la stalagmite.
Tutti questi colpi erano diretti al busto avversario.
Non servivano a ferirlo, ma a dare alla ragazza il tempo di ridurre le distanze senza dover temere un attacco.

Seguendo gli shuriken, con un balzo superò la zona de terre no gelata.
Prese un kunai con la mano sinistra e si scagliò contro l’avversario, con l’intenzione di ingaggiare un combattimento corpo a corpo, mentre con la lancia ben salda nella mano destra, eseguiva un fendente ben mirato al busto avversario.
L’arco eseguito dall’arma avrebbe colpito dall’angolo in alto alla destra della ragazza per concludersi in basso a sinistra.

Nel frattempo la studentessa teneva il kunai pronto a difesa del corpo, nel caso l’avversario fosse riuscito a contrattaccare.

 
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