Così, dopo aver pensato un minimo a come fare, e dopo essersi concentrato, Onikage tentò di salire sull'albero, ma durò davvero pochi istanti, prima di ricadere al tappeto.
-Fatto male? comunque non è quello l'albero cui devi scalare, anzi più che albero è un tronco, ma uno di questi del bosco, belli alti per un esercizio tale. Se hai qualche dubbio o simile dimmelo, poi interverrò io.-
Alle parole del maestro, Onikage si portò una mano davanti al viso e una dietro alla testa...
Ah...come non detto...Disse più a se stesso che al maestro. In quella posizione guardò bene il tronco dall'alto al basso. Poi voltò leggermente la testa notando gli alberi che aveva indicato Ishimaru. Erano pur sempre alberi. Onikage non riusciva proprio a capire la differenza, ma d'altra parte proprio per questo non gli sarebbe cambiato nulla. Con un abile gesto si rialzò perfettamente eretto, avvicinandosi a questi nuovi arbusti, decisamente più alti, ma uguali nella consistenza a quanto sembrava. Si voltò un attimo per guardare il sensei.
Non mi sono fatto male...Effettivamente non ho la certezza di come concentrare il Chakra in una parte del corpo specifica. Vedrò di provare. Prima o poi capirò dove sbaglio...Detto questo lo studente si voltò di nuovo, si diede un paio di botte sui fianchi per togliersi la polvere da dosso. Poi osservò un'ultima volta l'albero, prima di chiudere gli occhi e cercare di concentrare il Chakra sui piedi. Era un po' come andare alla ricerca di un ago in un pagliaio. Sapeva quello che doveva fare, sapeva che poteva farlo, ma non era sicuro di farlo nella maniera corretta. Così, con gli occhi chiusi cercò di fare meglio della volta precedente.
Vediamo di svuotare bene la mente. Ecco, così. Piano piano. Devo assolutamente farcela. Devo riuscire a rimanere appeso per qualche secondo almeno. Ce la posso fare. Ce la devo fare.Piano piano svuotò la mente da ogni pensiero, concentrandosi solo sul Chakra e cercando di immaginare in qualche modo il flusso dello stesso all'interno del proprio corpo, per poi tentare di farlo confluire tutto sulle piante dei piedi. Sentì la stessa sensazione di prima, forse un po' più intensa. Stavolta però, decise forse di bruciare le tappe, aprì gli occhi e andò molto più deciso, cercando come di correre sul tronco...il sensei era sempre pronto a controllare, chissà se stavolta ce l'avrebbe fatta Onikage, almeno a salire di qualche metro.